Pittura
La cultura proletaria non appare ad un tratto, sbucata da chissà quale parte; non è un'invenzione di coloro che se ne dicono specialisti. Tutto ciò è completamente assurdo. La cultura proletaria deve consistere nello sviluppo sistematico di tutto il sapere che fu elaborato dall'umanità sotto il giogo della società dei capitalisti, della società dei proprietari fondiari, della società dei burocrati"
Lenin, I compiti delle associazioni giovanili.
Lenin, I compiti delle associazioni giovanili.
El Lissitsky

È considerato fra gli artisti più influenti dei primi decenni del XX secolo.
Poliedrico, con il suo estro intrecciò in un linguaggio assolutamente innovativo, riconoscibile e coerente, arte e design, artigianato e architettura, Oriente e Occidente, tradizioni e culture tra loro apparentemente inconciliabili. Il suo costante processo evolutivo, attraverso i molteplici codici e registri espressivi di cui egli si avvalse per costruire una nuova arte, collettiva e rivoluzionaria. Dipinti, progetti tipografici, illustrazioni di libri e riviste, studi architettonici, fotografie, fotomontaggi e fotogrammi, poster propagandistici, locandine di film, design, in tutti questi campi ha spaziato la sua arte.
Fin dal 1919 El Lissitzky si impone sulla effervescente scena artistica della Russia sovietica. Uno dei suoi tratti caratteristici, la concezione di un’originale forma di arte astratta, che caratterizzerà in seguito tutta la sua produzione, figura nelle opere che denominerà Proun (Progetto per l’affermazione del nuovo), concepite come “stazioni di transito dalla pittura all’architettura”. I Proun evolvono progressivamente in veri e propri progetti architettonici (per lo più destinati a non essere attuati).
Insieme a Kazimir Malevich concepisce, un nuovo linguaggio visivo: il suprematismo rivoluzionario, i cui presupposti di poetica e di stile vengono attuati nell’ambito della pittura, dell’architettura e della scenografia, ma anche nella ceramica, nella didattica e nelle opere legate alla propaganda politica. L’arte, infatti, secondo i principi suprematisti, deve tendere alla concretizzazione di attività collettive e sociali e deve quindi essere intrinsecamente pubblica e politica.
Il lavoro di El Lissitzky promuove così una concezione dell’arte in cui, come nei costruttivisti russi, l’energia creativa viene indirizzata alla costruzione di una nuova struttura sociale di cui il nuovo artista (al contempo pittore, architetto, ingegnere, designer, grafico) costituisce un fattore significativo.
Particolarmente memorabili le illustrazioni dell’opera “Per la voce” di Vladimir Majakovskij e le copertine per le edizioni delle opere di Lev Tolstoj, Anton Cechov e Maxim Gorky.
I progetti architettonici, i Proun, le elaborazioni grafiche e tipografiche, gli allestimenti di mostre scaturiscono sempre, in El Lissitzky da convinzioni politiche che traducono l’anelito verso un’arte che sia autentica “esperienza della totalità”.
Poliedrico, con il suo estro intrecciò in un linguaggio assolutamente innovativo, riconoscibile e coerente, arte e design, artigianato e architettura, Oriente e Occidente, tradizioni e culture tra loro apparentemente inconciliabili. Il suo costante processo evolutivo, attraverso i molteplici codici e registri espressivi di cui egli si avvalse per costruire una nuova arte, collettiva e rivoluzionaria. Dipinti, progetti tipografici, illustrazioni di libri e riviste, studi architettonici, fotografie, fotomontaggi e fotogrammi, poster propagandistici, locandine di film, design, in tutti questi campi ha spaziato la sua arte.
Fin dal 1919 El Lissitzky si impone sulla effervescente scena artistica della Russia sovietica. Uno dei suoi tratti caratteristici, la concezione di un’originale forma di arte astratta, che caratterizzerà in seguito tutta la sua produzione, figura nelle opere che denominerà Proun (Progetto per l’affermazione del nuovo), concepite come “stazioni di transito dalla pittura all’architettura”. I Proun evolvono progressivamente in veri e propri progetti architettonici (per lo più destinati a non essere attuati).
Insieme a Kazimir Malevich concepisce, un nuovo linguaggio visivo: il suprematismo rivoluzionario, i cui presupposti di poetica e di stile vengono attuati nell’ambito della pittura, dell’architettura e della scenografia, ma anche nella ceramica, nella didattica e nelle opere legate alla propaganda politica. L’arte, infatti, secondo i principi suprematisti, deve tendere alla concretizzazione di attività collettive e sociali e deve quindi essere intrinsecamente pubblica e politica.
Il lavoro di El Lissitzky promuove così una concezione dell’arte in cui, come nei costruttivisti russi, l’energia creativa viene indirizzata alla costruzione di una nuova struttura sociale di cui il nuovo artista (al contempo pittore, architetto, ingegnere, designer, grafico) costituisce un fattore significativo.
Particolarmente memorabili le illustrazioni dell’opera “Per la voce” di Vladimir Majakovskij e le copertine per le edizioni delle opere di Lev Tolstoj, Anton Cechov e Maxim Gorky.
I progetti architettonici, i Proun, le elaborazioni grafiche e tipografiche, gli allestimenti di mostre scaturiscono sempre, in El Lissitzky da convinzioni politiche che traducono l’anelito verso un’arte che sia autentica “esperienza della totalità”.
Isaak Brodsky

Isaac Brodsky, figlio di Yisrael Brodsky, un commerciante ebreo, nacque nel villaggio di Sofiyivka vicino a Berdyansk il 6 gennaio 1884. Studiò all'Accademia d'Arte di Odessa e all'Accademia Imperiale delle Arti di San Pietroburgo.
Nel 1916 entrò a far parte della Jewish Society for the Encouragement of the Arts e fu profondamente influenzato dal lavoro di Ilya Repin.
All'alba della Rivoluzione d'Ottobre, Brodskij divenne cofondatore dell'Associazione degli artisti della Russia rivoluzionaria nel 1922, dove emerse come uno dei più importanti esponenti del Realismo socialista, un movimento che lasciò un segno duraturo sulla scena artistica. L'opera più nota di Brodskij, "V.I. Lenin a Smolny" (1930), si distingue come una singolare rappresentazione postuma di Lenin. Invece di ricorrere alla pratica allora comune dell'idealizzazione o dell'eroizzazione, Brodski mirava a un ritratto più umano del leader rivoluzionario.
Un'altra opera notevole di Brodski è "Lenin si rivolge agli operai di Mosca il 5 maggio 1920" (1933) ha prodotto diversi dipinti dedicati agli eventi della rivoluzione russa e della guerra civile russa. Brodsky era un convinto sostenitore dei bolscevichi e dipinse ritratti di Lenin, Stalin e Ordzhonikidze.
Nel 1934 fu nominato direttore dell'Accademia delle arti russa. I suoi allievi includevano i famosi pittori sovietici Piotr Belousov, Nikolai Timkov, Alexander Laktionov, Vasily Surikov, Yuri Neprintsev, Piotr Vasiliev e Mikhail Kozell.
I premi ricevuti da Brodskij per il suo lavoro non fanno che sottolineare la sua importanza e la sua influenza. È stato il primo artista a ricevere il prestigioso Ordine di Lenin
Isaac Brodsky morì il 14 agosto 1939. Era un appassionato collezionista d'arte e dopo la sua morte il suo appartamento in Arts Square a San Pietroburgo fu dichiarato museo nazionale.
Nel 1916 entrò a far parte della Jewish Society for the Encouragement of the Arts e fu profondamente influenzato dal lavoro di Ilya Repin.
All'alba della Rivoluzione d'Ottobre, Brodskij divenne cofondatore dell'Associazione degli artisti della Russia rivoluzionaria nel 1922, dove emerse come uno dei più importanti esponenti del Realismo socialista, un movimento che lasciò un segno duraturo sulla scena artistica. L'opera più nota di Brodskij, "V.I. Lenin a Smolny" (1930), si distingue come una singolare rappresentazione postuma di Lenin. Invece di ricorrere alla pratica allora comune dell'idealizzazione o dell'eroizzazione, Brodski mirava a un ritratto più umano del leader rivoluzionario.
Un'altra opera notevole di Brodski è "Lenin si rivolge agli operai di Mosca il 5 maggio 1920" (1933) ha prodotto diversi dipinti dedicati agli eventi della rivoluzione russa e della guerra civile russa. Brodsky era un convinto sostenitore dei bolscevichi e dipinse ritratti di Lenin, Stalin e Ordzhonikidze.
Nel 1934 fu nominato direttore dell'Accademia delle arti russa. I suoi allievi includevano i famosi pittori sovietici Piotr Belousov, Nikolai Timkov, Alexander Laktionov, Vasily Surikov, Yuri Neprintsev, Piotr Vasiliev e Mikhail Kozell.
I premi ricevuti da Brodskij per il suo lavoro non fanno che sottolineare la sua importanza e la sua influenza. È stato il primo artista a ricevere il prestigioso Ordine di Lenin
Isaac Brodsky morì il 14 agosto 1939. Era un appassionato collezionista d'arte e dopo la sua morte il suo appartamento in Arts Square a San Pietroburgo fu dichiarato museo nazionale.
Aleksandr Deyneka

Figura unica della cultura russa del XX secolo, che ha svolto un ruolo attivo in momenti in cui questa cultura stava attraversando grandi cambiamenti, Alexander Deineka ha sperimentato il modernismo nei suoi anni giovanili, prima di diventare in seguito una delle pietre miliari del realismo socialista.
In termini di stile, Deineka ha vissuto almeno tre trasformazioni: negli anni Venti, negli anni Trenta e negli anni Quaranta-Sessanta. La realtà sociale ha dettato per lui (come per altri) le sue regole, ma egli è stato probabilmente l'unico artista ad aver operato cambiamenti così radicali nel suo lavoro. Fin dagli esordi Deineka si presenta come un rappresentante dell'avanguardia radicale. La sua pittura, infatti, appare orientata verso il linguaggio delle masse, con la trattazione di tematiche spiccatamente contemporanee.
Artista poliedrico, si è impegnato anche nei disegni dei mosaici di alcune fermate della metropolitana di Mosca, nonché in diverse sculture prevalentemente di stampo sportivo.
In termini di stile, Deineka ha vissuto almeno tre trasformazioni: negli anni Venti, negli anni Trenta e negli anni Quaranta-Sessanta. La realtà sociale ha dettato per lui (come per altri) le sue regole, ma egli è stato probabilmente l'unico artista ad aver operato cambiamenti così radicali nel suo lavoro. Fin dagli esordi Deineka si presenta come un rappresentante dell'avanguardia radicale. La sua pittura, infatti, appare orientata verso il linguaggio delle masse, con la trattazione di tematiche spiccatamente contemporanee.
Artista poliedrico, si è impegnato anche nei disegni dei mosaici di alcune fermate della metropolitana di Mosca, nonché in diverse sculture prevalentemente di stampo sportivo.
Vladimir Tatlin

Tatlin è stato un artista completo, dedito sia alla pittura, che alla scultura e all'architettura, nonché alla musica folkloristica, motivato dai suoi continui viaggi in Turchia, in Grecia e sulle coste dell'Africa del Nord, per il suo lavoro di marinaio.
Fu una delle maggiori personalità dell'avanguardia russa, assertore di un'arte funzionale, sul presupposto della sintesi tra arte e tecnologia. Formatosi a Mosca, tra il 1911 e il 1912 partecipò alle mostre di avanguardia, fu in contatto con M. F. Larionov, N. Gončarova, C. Malevič ecc. Fondamentali per la sua formazione furono tanto la lezione dell'opera di P. Cézanne, quanto la conoscenza, durante un soggiorno a Parigi (1913), del cubismo e particolarmente di P. Picasso.
Il suo incontro con Pablo Picasso avvenuto a Parigi lo influenzò nella tecnica di scomposizione degli oggetti su piani diversi, fino ad ottenere forme geometriche perfette.
Nel 1919 Tatlin progettò il celebre monumento alla Terza Internazionale (esposto nel 1920 ma mai realizzato), sorta di spirale di ferro alta 400 m, che avvolgeva una struttura in movimento composta da due cilindri e una piramide di vetro rotanti a velocità diverse, sintesi di funzionalità ed espressività simbolica.
Nel 1920 Tatlin intraprese un'altra impresa mitica: quella di dare all'uomo moderno, e a quello del futuro, ali per volare.
Convinto che il genere umano discendesse dagli uccelli, e che l'uomo dei primordi sapesse volare, cercò di riappropriarsi di questa esperienza creando Letatlin, sorta di grande organismo vertebrato idealmente destinato a decollare; leggero, elastico, armonioso, fatto di ossa di balena e ricoperto di seta, Letatlin – un neologismo che coniuga letat, volare, e il nome dell'autore – sintetizzava in sé arte, tecnologia e utopia e costituiva un'estensione delle sperimentazioni di Tatlin sulle proprietà dei materiali e sui limiti della scultura. Naturalmente non volò mai, «almeno non in senso letterale», sottolinea Boym. Ma rappresenta ancora oggi un esercizio di meraviglia e di leggiadrìa e un inno al sogno, al desiderio, alla libertà. Come della Tatlin Tower, ne restano alcune testimonianze fotografiche e poco altro.
Nel 1923 pubblicò una commedia "Zangezi" basata sul lavoro di Velimir Khlebnikov, in cui si esibì anche come scenografo e lettore.
Nel 1925, Vladimir Tatlin ottenne il titolo di professore, l'artista insegnò al Kiev Art Institute, nel 1927-1930 - a Vhutemas, ricevette il titolo di Artista Onorato della RSFSR.
Si dedicò alla scenografia, allestendo dal 1934 al 1954 circa ottanta opere teatrali.
Fu una delle maggiori personalità dell'avanguardia russa, assertore di un'arte funzionale, sul presupposto della sintesi tra arte e tecnologia. Formatosi a Mosca, tra il 1911 e il 1912 partecipò alle mostre di avanguardia, fu in contatto con M. F. Larionov, N. Gončarova, C. Malevič ecc. Fondamentali per la sua formazione furono tanto la lezione dell'opera di P. Cézanne, quanto la conoscenza, durante un soggiorno a Parigi (1913), del cubismo e particolarmente di P. Picasso.
Il suo incontro con Pablo Picasso avvenuto a Parigi lo influenzò nella tecnica di scomposizione degli oggetti su piani diversi, fino ad ottenere forme geometriche perfette.
Nel 1919 Tatlin progettò il celebre monumento alla Terza Internazionale (esposto nel 1920 ma mai realizzato), sorta di spirale di ferro alta 400 m, che avvolgeva una struttura in movimento composta da due cilindri e una piramide di vetro rotanti a velocità diverse, sintesi di funzionalità ed espressività simbolica.
Nel 1920 Tatlin intraprese un'altra impresa mitica: quella di dare all'uomo moderno, e a quello del futuro, ali per volare.
Convinto che il genere umano discendesse dagli uccelli, e che l'uomo dei primordi sapesse volare, cercò di riappropriarsi di questa esperienza creando Letatlin, sorta di grande organismo vertebrato idealmente destinato a decollare; leggero, elastico, armonioso, fatto di ossa di balena e ricoperto di seta, Letatlin – un neologismo che coniuga letat, volare, e il nome dell'autore – sintetizzava in sé arte, tecnologia e utopia e costituiva un'estensione delle sperimentazioni di Tatlin sulle proprietà dei materiali e sui limiti della scultura. Naturalmente non volò mai, «almeno non in senso letterale», sottolinea Boym. Ma rappresenta ancora oggi un esercizio di meraviglia e di leggiadrìa e un inno al sogno, al desiderio, alla libertà. Come della Tatlin Tower, ne restano alcune testimonianze fotografiche e poco altro.
Nel 1923 pubblicò una commedia "Zangezi" basata sul lavoro di Velimir Khlebnikov, in cui si esibì anche come scenografo e lettore.
Nel 1925, Vladimir Tatlin ottenne il titolo di professore, l'artista insegnò al Kiev Art Institute, nel 1927-1930 - a Vhutemas, ricevette il titolo di Artista Onorato della RSFSR.
Si dedicò alla scenografia, allestendo dal 1934 al 1954 circa ottanta opere teatrali.
Boris Kustodiev

Repin scrisse di lui: "Ho grandi speranze per Kustodiev. È un artista di talento ed un uomo serio e riflessivo, con un profondo amore per l'arte; sta eseguendo un attento studio della natura...".
La rivoluzione russa del 1905, che scosse le basi della società, stimolò una pronta risposta nell'animo dell'artista. Egli collaborò con le riviste satiriche Župel (Lo spauracchio) e Adskaja Počta (La posta dell'inferno). All'epoca, incontrò per la prima volta gli artisti del gruppo Mir iskusstva (Il mondo dell'arte), composto da artisti russi innovatori. Si unì alla loro associazione nel 1910 ed in seguito partecipò a tutte le loro esposizioni. Quando un vecchio amico, Ivan Bilibin, invitò l'artista a entrare nella redazione della rivista satirica "Zhupel", egli accettò con entusiasmo. Il soggetto che scelse per il suo primo disegno, “Iscrizione”, è stata la repressione della rivolta su Krasnaya Presnya. La rivista fu presto chiusa, Bilibin fu arrestato. Tuttavia, la rivista "Zhupel" venne seguita dalla rivista "Adskaya Pochta", in cui Boris Kustodiev si distinse per le caricature del conte Ignatiev, il procuratore capo Sinodo Pobedonostsev e molti soggetti del dipinto di Repin "Seduta cerimoniale del Consiglio di Stato". "Adskaya Pochta" subì il destino di "Zhupel": la circolazione venne proibita e la rivista chiusa.
Per quanto riguarda Kustodiev, il governo zarista chiuse un occhio sui suoi "scherzi dell'opposizione": il suo talento era troppo ovvio e prezioso.
La sua malattia, comparsa per la prima volta nel 1907, stava progredendo. Da quando i medici diagnosticarono il tumore al canale spinale, le operazioni si susseguirono una dopo l'altra, ma portarono solo un sollievo temporaneo. Durante uno di questi, divenne chiaro che era necessario tagliare i nervi e scegliere cosa tenere: la mobilità delle gambe o delle braccia. Scrisse: "Ora tutto il mio mondo è la mia stanza".
Nei primi anni successivi alla Rivoluzione del 1917, l'artista lavorò con grande ispirazione in diversi campi. Temi contemporanei divennero la base dei suoi lavori, che erano usati per calendari e copertine di libri, e negli schizzi ed illustrazioni per le decorazioni stradali. Le sue copertine delle riviste "Il campo di grano rosso" e "Panorama rosso" attirarono l'attenzione grazie ai soggetti vividi e chiari. Kustodiev lavorò anche nella litografia, illustrando i lavori di Nekrasov.
Nel 1927, il governo sovietico stanziò denaro per delle cure in Germania, ma Kustodiev morì pochi giorni prima del viaggio.
La rivoluzione russa del 1905, che scosse le basi della società, stimolò una pronta risposta nell'animo dell'artista. Egli collaborò con le riviste satiriche Župel (Lo spauracchio) e Adskaja Počta (La posta dell'inferno). All'epoca, incontrò per la prima volta gli artisti del gruppo Mir iskusstva (Il mondo dell'arte), composto da artisti russi innovatori. Si unì alla loro associazione nel 1910 ed in seguito partecipò a tutte le loro esposizioni. Quando un vecchio amico, Ivan Bilibin, invitò l'artista a entrare nella redazione della rivista satirica "Zhupel", egli accettò con entusiasmo. Il soggetto che scelse per il suo primo disegno, “Iscrizione”, è stata la repressione della rivolta su Krasnaya Presnya. La rivista fu presto chiusa, Bilibin fu arrestato. Tuttavia, la rivista "Zhupel" venne seguita dalla rivista "Adskaya Pochta", in cui Boris Kustodiev si distinse per le caricature del conte Ignatiev, il procuratore capo Sinodo Pobedonostsev e molti soggetti del dipinto di Repin "Seduta cerimoniale del Consiglio di Stato". "Adskaya Pochta" subì il destino di "Zhupel": la circolazione venne proibita e la rivista chiusa.
Per quanto riguarda Kustodiev, il governo zarista chiuse un occhio sui suoi "scherzi dell'opposizione": il suo talento era troppo ovvio e prezioso.
La sua malattia, comparsa per la prima volta nel 1907, stava progredendo. Da quando i medici diagnosticarono il tumore al canale spinale, le operazioni si susseguirono una dopo l'altra, ma portarono solo un sollievo temporaneo. Durante uno di questi, divenne chiaro che era necessario tagliare i nervi e scegliere cosa tenere: la mobilità delle gambe o delle braccia. Scrisse: "Ora tutto il mio mondo è la mia stanza".
Nei primi anni successivi alla Rivoluzione del 1917, l'artista lavorò con grande ispirazione in diversi campi. Temi contemporanei divennero la base dei suoi lavori, che erano usati per calendari e copertine di libri, e negli schizzi ed illustrazioni per le decorazioni stradali. Le sue copertine delle riviste "Il campo di grano rosso" e "Panorama rosso" attirarono l'attenzione grazie ai soggetti vividi e chiari. Kustodiev lavorò anche nella litografia, illustrando i lavori di Nekrasov.
Nel 1927, il governo sovietico stanziò denaro per delle cure in Germania, ma Kustodiev morì pochi giorni prima del viaggio.
Aleksandr Ivanovich Laktionov

Laktionov fu un artista versatile, altrettanto bravo nei dipinti di genere, nei ritratti e nei paesaggi. In realtà gli basterebbe anche un solo quadro per rimanere per sempre nella storia della pittura e del socialismo.
Questo quadro è "Lettera dal fronte" del 1947, anche se inizialmente i curatori della mostra dove avrebbe dovuto essere esposto per la prima volta, non lo apprezzarono, giudicandolo troppo freddo, che ritraeva un immagine di degrado a causa del pavimento rovinato, degli abiti comuni.
Per questi motivi, l'opera fu relegata in angolo, quasi nascosta. Invece, fu un successo di pubblico, erano passati solo due anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale e tanti in quel quadro rivissero le loro emozioni.
Il libro dei commenti fu sommerso di apprezzamenti per l'opera. Alla fine Laktionov, ricevette il premio Stalin di primo grado.
La strada per il successo non è stata facile per Alexander Laktionov. Nacque in una semplice famiglia operaia a Rostov sul Don il 29 maggio 1910. Della sua infanzia scrisse in seguito: “Mio padre era un fabbro, la madre era una lavandaia. L'amore per la pittura mi è venuto presto. Questo amore in ogni modo possibile è stato promosso e incoraggiato da mio padre”.
Il ragazzo fu fortunato: iniziò a insegnargli il bravo artista-educatore Chinenov, che nel 1914 aprì una scuola di disegno e modellazione a Rostov sul Don, che impartiva un'istruzione artistica primaria.
La conoscenza che Alexander ricevette da Chinenov fu sufficiente per entrare all'Accademia di Belle Arti nel 1932, dove studiò per 12 anni, da quando si laureò con lode fu subito iscritto alla scuola di specializzazione. Il rettore dell'Accademia a quel tempo era il grande artista Isaac Brodsky.
Durante la sua vita Laktionov vinse numerosi premi.
Questo quadro è "Lettera dal fronte" del 1947, anche se inizialmente i curatori della mostra dove avrebbe dovuto essere esposto per la prima volta, non lo apprezzarono, giudicandolo troppo freddo, che ritraeva un immagine di degrado a causa del pavimento rovinato, degli abiti comuni.
Per questi motivi, l'opera fu relegata in angolo, quasi nascosta. Invece, fu un successo di pubblico, erano passati solo due anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale e tanti in quel quadro rivissero le loro emozioni.
Il libro dei commenti fu sommerso di apprezzamenti per l'opera. Alla fine Laktionov, ricevette il premio Stalin di primo grado.
La strada per il successo non è stata facile per Alexander Laktionov. Nacque in una semplice famiglia operaia a Rostov sul Don il 29 maggio 1910. Della sua infanzia scrisse in seguito: “Mio padre era un fabbro, la madre era una lavandaia. L'amore per la pittura mi è venuto presto. Questo amore in ogni modo possibile è stato promosso e incoraggiato da mio padre”.
Il ragazzo fu fortunato: iniziò a insegnargli il bravo artista-educatore Chinenov, che nel 1914 aprì una scuola di disegno e modellazione a Rostov sul Don, che impartiva un'istruzione artistica primaria.
La conoscenza che Alexander ricevette da Chinenov fu sufficiente per entrare all'Accademia di Belle Arti nel 1932, dove studiò per 12 anni, da quando si laureò con lode fu subito iscritto alla scuola di specializzazione. Il rettore dell'Accademia a quel tempo era il grande artista Isaac Brodsky.
Durante la sua vita Laktionov vinse numerosi premi.
Aleksandr Michajlovic Gerasimov

Aleksandr M. Gerasimov (1881-1963) è stato uno dei più famosi artisti russi del Realismo Sovietico.
Ha completato la sua formazione artistica al MUZhVZ con K. Korovin e V. Serov, tra gli altri.
Negli anni '30, l'influenza dell'impressionismo lasciò il posto al talento nel creare soggetti storici "simili" e ritratti "gioviali", che lo resero il pluripremiato artista preferito della nomenklatura.
Negli anni 1903-15 ha studiato presso la Scuola di Pittura a Mosca, a Korovin, Valentin Serov e A.E.Arhipova prima sul reparto scenografico, dal 1910 – al architettonico. Dal 1909 – partecipante a mostre (student MUZHVZ).
Sotto il progetto di Gerasimov nel 1913 a Kozlov è stato costruito l'edificio del Teatro Drammatico.
Nel 1915 ha conseguito i diplomi della scuola Artistica e di Architettura.
Nel 1925 si stabilì a Mosca. È entrato a far parte di AHRR, diventando uno dei membri più attivi dell’Associazione. Ha dipinto paesaggi, ritratti, dipinti di temi storici e rivoluzionari.
Negli anni ’20. ha svolto numerose opere dedicate ai comandanti dell’Esercito Rosso e ad alcuni ritratti di VI Lenin.
Vincitore del Premio Stalin del I grado (1941) per la pittura “I.V. Stalin e K.E. Voroshilov nel Cremlino”. Il vincitore del Premio Stalin di primo grado (1943) per la pittura “Inno ottobre”. Artista popolare dell’URSS (1943).
Vincitore del Premio Stalin di I grado (1946) per un ritratto di gruppo dei quattro antichi artisti sovietici I.N.Pavlova, V.N.Baksheeva, V.K.Byalynitskogo-Birulya, V.N.Meshkova.
Dal 1947 – membro completo, nel 1947-57 – il primo presidente dell’Accademia delle Arti dell’Unione Sovietica.
Vincitore del Premio Stalin II (1949) per la pittura “IV Stalin alla bara AA Zhdanov”.
Dopo il XX Congresso del Pcus (1956) è caduto in disgrazia ed è stato licenziato.
Ha completato la sua formazione artistica al MUZhVZ con K. Korovin e V. Serov, tra gli altri.
Negli anni '30, l'influenza dell'impressionismo lasciò il posto al talento nel creare soggetti storici "simili" e ritratti "gioviali", che lo resero il pluripremiato artista preferito della nomenklatura.
Negli anni 1903-15 ha studiato presso la Scuola di Pittura a Mosca, a Korovin, Valentin Serov e A.E.Arhipova prima sul reparto scenografico, dal 1910 – al architettonico. Dal 1909 – partecipante a mostre (student MUZHVZ).
Sotto il progetto di Gerasimov nel 1913 a Kozlov è stato costruito l'edificio del Teatro Drammatico.
Nel 1915 ha conseguito i diplomi della scuola Artistica e di Architettura.
Nel 1925 si stabilì a Mosca. È entrato a far parte di AHRR, diventando uno dei membri più attivi dell’Associazione. Ha dipinto paesaggi, ritratti, dipinti di temi storici e rivoluzionari.
Negli anni ’20. ha svolto numerose opere dedicate ai comandanti dell’Esercito Rosso e ad alcuni ritratti di VI Lenin.
Vincitore del Premio Stalin del I grado (1941) per la pittura “I.V. Stalin e K.E. Voroshilov nel Cremlino”. Il vincitore del Premio Stalin di primo grado (1943) per la pittura “Inno ottobre”. Artista popolare dell’URSS (1943).
Vincitore del Premio Stalin di I grado (1946) per un ritratto di gruppo dei quattro antichi artisti sovietici I.N.Pavlova, V.N.Baksheeva, V.K.Byalynitskogo-Birulya, V.N.Meshkova.
Dal 1947 – membro completo, nel 1947-57 – il primo presidente dell’Accademia delle Arti dell’Unione Sovietica.
Vincitore del Premio Stalin II (1949) per la pittura “IV Stalin alla bara AA Zhdanov”.
Dopo il XX Congresso del Pcus (1956) è caduto in disgrazia ed è stato licenziato.
Serafima Vasilievna Ryangina

Nata a San Pietroburgo nel 1891 si è spenta a Mosca nel 1955.
Serafima Ryangina proviene da una generazione di artisti che sono arrivati sulla scena artistica sovietica con un bagaglio di educazione artistica classica.
Ha iniziato la sua vita creativa presso un noto studio privato di Yan Tsionglinsky a San Pietroburgo. Dal 1912, ha studiato all'Accademia Imperiale di Belle Arti nella classe di Dmitry Kardovsky. Serafima è stata membro dell'Associazione degli artisti della Russia rivoluzionaria fin dai primi giorni della sua fondazione.
L'artista ha creato dipinti sul realismo socialista, in cui i giovani dell'URSS erano personificati dalle figure dei lavoratori del ferro, erano le scene della vita quotidiana moderna.
I dipinti di Serafima Riangina sono rappresentati alla Galleria di Stato Tretyakov (Mosca), al Museo di Stato russo (San Pietroburgo) e in molti musei in Russia e nell'ex-URSS.
Serafima Ryangina appartiene alla generazione di artisti che è arrivata all'arte sovietica con il bagaglio dell'educazione artistica classica.
Nel 1934 creò il dipinto "Sempre più in alto! (Higher Higher). - un'opera di riferimento del realismo socialista. Il motivo principale del suo lavoro sono i dipinti sulla vita quotidiana e contemporanea.
Si è trasferita a Mosca dopo la sua formazione e ha vissuto lì il resto della sua vita
Le opere di Serafima Ryangina sono state acquistate presso la Galleria Statale Tretyakov, il Museo di Stato Russo e altri importanti musei della Federazione Russa e dell'ex URSS.
È stata designata artista onoraria della Russia nel 1955.
Serafima Ryangina è un rappresentante di spicco dell'arte del realismo socialista. Dopo aver ricevuto una buona formazione professionale, divenne uno dei migliori pittori di genere del suo tempo. Sviluppando le tradizioni della pittura di genere russa, l'artista dipinse dipinti tematici dedicati al lavoro e alla vita dei suoi contemporanei: la gente comune sovietica. Tutte le opere dell'artista sono contraddistinte da un'elevata cultura pittorica.
le sue opere sono in gran parte legate alle tradizioni della pittura di genere russa, sono dedicate al lavoro e alla vita della gente comune sovietica, caratterizzate dalla vivacità dei personaggi e dalla capacità di riprodurre i tratti tipici della nuova società sovietica. Dipinse anche ritratti, paesaggi e nature morte
Serafima Ryangina proviene da una generazione di artisti che sono arrivati sulla scena artistica sovietica con un bagaglio di educazione artistica classica.
Ha iniziato la sua vita creativa presso un noto studio privato di Yan Tsionglinsky a San Pietroburgo. Dal 1912, ha studiato all'Accademia Imperiale di Belle Arti nella classe di Dmitry Kardovsky. Serafima è stata membro dell'Associazione degli artisti della Russia rivoluzionaria fin dai primi giorni della sua fondazione.
L'artista ha creato dipinti sul realismo socialista, in cui i giovani dell'URSS erano personificati dalle figure dei lavoratori del ferro, erano le scene della vita quotidiana moderna.
I dipinti di Serafima Riangina sono rappresentati alla Galleria di Stato Tretyakov (Mosca), al Museo di Stato russo (San Pietroburgo) e in molti musei in Russia e nell'ex-URSS.
Serafima Ryangina appartiene alla generazione di artisti che è arrivata all'arte sovietica con il bagaglio dell'educazione artistica classica.
Nel 1934 creò il dipinto "Sempre più in alto! (Higher Higher). - un'opera di riferimento del realismo socialista. Il motivo principale del suo lavoro sono i dipinti sulla vita quotidiana e contemporanea.
Si è trasferita a Mosca dopo la sua formazione e ha vissuto lì il resto della sua vita
Le opere di Serafima Ryangina sono state acquistate presso la Galleria Statale Tretyakov, il Museo di Stato Russo e altri importanti musei della Federazione Russa e dell'ex URSS.
È stata designata artista onoraria della Russia nel 1955.
Serafima Ryangina è un rappresentante di spicco dell'arte del realismo socialista. Dopo aver ricevuto una buona formazione professionale, divenne uno dei migliori pittori di genere del suo tempo. Sviluppando le tradizioni della pittura di genere russa, l'artista dipinse dipinti tematici dedicati al lavoro e alla vita dei suoi contemporanei: la gente comune sovietica. Tutte le opere dell'artista sono contraddistinte da un'elevata cultura pittorica.
le sue opere sono in gran parte legate alle tradizioni della pittura di genere russa, sono dedicate al lavoro e alla vita della gente comune sovietica, caratterizzate dalla vivacità dei personaggi e dalla capacità di riprodurre i tratti tipici della nuova società sovietica. Dipinse anche ritratti, paesaggi e nature morte
Vasily Semyonovich Korochkin Svarog

L'artista sovietico Vasily Svarog, vero nome Vasily Semyonovich Korochkin (5 marzo 1883 – 31 dicembre 1946), nacque nella città di Staraya Russa, nella provincia di Novgorod (ora regione di Novgorod) in una famiglia di contadini. All'età di due anni perse il padre e sua madre era impegnata nell'educazione dei bambini. Il desiderio di disegnare è apparso in tenera età. Notandolo, il suo insegnante d'arte Chistyakov raccolse denaro tra i residenti della città di Staraya Russa in modo che il bambino di talento potesse continuare la sua educazione artistica.
Nel 1918 Svarog partecipa attivamente alla decorazione di Pietrogrado in occasione della celebrazione del primo anniversario della Rivoluzione d'Ottobre. L’artista stesso ha affermato di “aver lavorato più intensamente, come richiedono i grandi eventi di ogni grande sforzo”. In questo periodo realizza i ritratti di Karl Marx, Friedrich Engels, Lenin, M.S. Uritsky e V.V. Volodarsky.
Oltre alla carriera di artista, Svarog era un musicista di talento, esibendosi come virtuoso della chitarra in tournée in Russia.
Nel 1923 aderì all'Associazione degli artisti della Russia rivoluzionaria. Due anni dopo, Svarog ha ricevuto una medaglia d'argento all'Esposizione Mondiale di Parigi per l'album “Il 9 gennaio”, per il quale ha realizzato 11 grandi disegni.
Dopo la Grande Rivoluzione d'Ottobre, la creatività di Svarog acquisisce un brillante orientamento politico. L'artista stesso chiama il suo genere “composizione politica”.
Alcuni dipinti sono stati realizzati sulla base dell'esperienza personale, altri sulla base di resoconti di giornali: “Eroi-piloti al Cremlino prima del volo” (1934), “Incontro di Chelyuskintsy sulla Piazza Rossa” (1934), “Ritratto di Kuibyshev sulla piattaforma (1935), “Il primo maggio – Pionieri” (1937), “Sedovtsy sulla Piazza Rossa” (1940), “Ritratto di Čajkovskij” (1940), “Ritratto di Majakovskij” (1940), “Kuznetskstroi ”, “Dnepr” e altri.
Trasportato dalla musica, V. Svarog ha creato una serie di opere accomunate dall'argomento: Natura morta con chitarra (1934), un ritratto del chitarrista Shaumyan (1928), un ritratto ad acquerello del chitarrista spagnolo Andres Segovia (1927).
Svarog ha creato ritratti di leader di partito e di governo: Lenin, Stalin, Voroshilov, Kuibyshev. Nel 1940, il Dipartimento Politico del Distretto Militare di Mosca unì gli artisti marziali professionisti dello Studio degli artisti militari di Grekov con gli artisti dilettanti dell'Armata Rossa. Davanti allo studio fu posto il problema dell'educazione culturale e politica dei soldati. Il capo fu nominato V. Svarog, che creò una serie di dipinti su temi militari: il Consiglio dei comandanti, Smolny in ottobre, L'assalto al palazzo d'inverno.
Durante la Grande Guerra Patriottica del 1941-1945, l'artista fu evacuato. Prima a Nalchik, poi a Tbilisi. Il 25 maggio 1942 Tbilisi ospitò una mostra dei suoi dipinti.
Nel 1942 Svarog terminò il suo ultimo dipinto: la composizione a più figure di Stepan Razin. Nell'ottobre del 1942, di ritorno dall'evacuazione a Mosca, alla stazione ferroviaria di Samarcanda, incrociando la strada con le valigie, V. Svarog inciampò e colpì la tempia sinistra contro il binario. Il 10 ottobre, in cattive condizioni di salute, fu portato a Mosca. V. Svarog si riprese, ma non riuscì a tornare alla pittura.
Il 31 dicembre 1946 morì Vasili Semenovich Svarog. Fu sepolto nel cimitero di Novodevichy. La lapide sulla tomba di V.S. Svarog è stata realizzata dal suo allievo, l'artista popolare dell'URSS N.V. Tomsky
Nel 1918 Svarog partecipa attivamente alla decorazione di Pietrogrado in occasione della celebrazione del primo anniversario della Rivoluzione d'Ottobre. L’artista stesso ha affermato di “aver lavorato più intensamente, come richiedono i grandi eventi di ogni grande sforzo”. In questo periodo realizza i ritratti di Karl Marx, Friedrich Engels, Lenin, M.S. Uritsky e V.V. Volodarsky.
Oltre alla carriera di artista, Svarog era un musicista di talento, esibendosi come virtuoso della chitarra in tournée in Russia.
Nel 1923 aderì all'Associazione degli artisti della Russia rivoluzionaria. Due anni dopo, Svarog ha ricevuto una medaglia d'argento all'Esposizione Mondiale di Parigi per l'album “Il 9 gennaio”, per il quale ha realizzato 11 grandi disegni.
Dopo la Grande Rivoluzione d'Ottobre, la creatività di Svarog acquisisce un brillante orientamento politico. L'artista stesso chiama il suo genere “composizione politica”.
Alcuni dipinti sono stati realizzati sulla base dell'esperienza personale, altri sulla base di resoconti di giornali: “Eroi-piloti al Cremlino prima del volo” (1934), “Incontro di Chelyuskintsy sulla Piazza Rossa” (1934), “Ritratto di Kuibyshev sulla piattaforma (1935), “Il primo maggio – Pionieri” (1937), “Sedovtsy sulla Piazza Rossa” (1940), “Ritratto di Čajkovskij” (1940), “Ritratto di Majakovskij” (1940), “Kuznetskstroi ”, “Dnepr” e altri.
Trasportato dalla musica, V. Svarog ha creato una serie di opere accomunate dall'argomento: Natura morta con chitarra (1934), un ritratto del chitarrista Shaumyan (1928), un ritratto ad acquerello del chitarrista spagnolo Andres Segovia (1927).
Svarog ha creato ritratti di leader di partito e di governo: Lenin, Stalin, Voroshilov, Kuibyshev. Nel 1940, il Dipartimento Politico del Distretto Militare di Mosca unì gli artisti marziali professionisti dello Studio degli artisti militari di Grekov con gli artisti dilettanti dell'Armata Rossa. Davanti allo studio fu posto il problema dell'educazione culturale e politica dei soldati. Il capo fu nominato V. Svarog, che creò una serie di dipinti su temi militari: il Consiglio dei comandanti, Smolny in ottobre, L'assalto al palazzo d'inverno.
Durante la Grande Guerra Patriottica del 1941-1945, l'artista fu evacuato. Prima a Nalchik, poi a Tbilisi. Il 25 maggio 1942 Tbilisi ospitò una mostra dei suoi dipinti.
Nel 1942 Svarog terminò il suo ultimo dipinto: la composizione a più figure di Stepan Razin. Nell'ottobre del 1942, di ritorno dall'evacuazione a Mosca, alla stazione ferroviaria di Samarcanda, incrociando la strada con le valigie, V. Svarog inciampò e colpì la tempia sinistra contro il binario. Il 10 ottobre, in cattive condizioni di salute, fu portato a Mosca. V. Svarog si riprese, ma non riuscì a tornare alla pittura.
Il 31 dicembre 1946 morì Vasili Semenovich Svarog. Fu sepolto nel cimitero di Novodevichy. La lapide sulla tomba di V.S. Svarog è stata realizzata dal suo allievo, l'artista popolare dell'URSS N.V. Tomsky
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