Cineteca
In un suo scritto Anatolij Lunačarskij, il primo commissario del popolo all’istruzione del governo bolscevico, ci fa sapere che Lenin affermò: “il cinema è per noi la più importante delle arti”.
Con queste parole, Lenin non solo riconobbe il cinema come un’arte quando ancora per molti lo consideravano solo una forma di divertimento a buon mercato, ma soprattutto anticipò il fatto che il cinema, ancora in una fase iniziale del suo sviluppo storico, tecnico e linguistico, avrebbe avuto un grande ed influente avvenire.
Lenin riuscì a comprendere l’uso pedagogico che tale arte poteva svolgere; d’altronde quando nel 1917 i bolscevichi presero il potere, si trovarono davanti ad un immenso paese con un altissimo tasso di analfabetismo.
Solo il 25-30% della popolazione sapeva in qualche modo leggere e scrivere. Con la drammatica successione di guerra imperialista, rivoluzione e guerra civile la situazione peggiorò ulteriormente in quanto buona parte delle persone istruite persero la vita o fuggirono all’estero.
L’obiettivo primario era educare l’intera popolazione: non solo i bambini, ma soprattutto gli adulti. Fargli comprendere gli scopi e le aspirazioni rivoluzionari e renderli partecipi della grande opera di edificazione del socialismo
“Non si può costruire una società comunista in un Paese di analfabeti”, disse Lenin.
Ecco allora che le arti, soprattutto il cinema, permettevano di raggiungere in breve tempo tali finalità ad una popolazione che doveva ancora spezzare le catene dell’analfabetismo.
Così il governo bolscevico diede, grande impulso alla settima arte, tanto che il cinema sovietico raggiunse livelli di eccellenza ed ancora oggi è ammirato e studiato.
A seguire anche gli altri paesi socialisti, di democrazia popolare, così come quelli impegnati nelle lotte di liberazione nazionale, fecero largo uso del cinema per propagare le idee comuniste, rivoluzionarie e progressiste.
Nel nostro sito troverete una piccola selezione delle opere che abbiamo ritenuto più interessanti e che abbiamo avuto la possibilità di reperire.
Invitiamo tutti i compagni e le compagne ad arricchire questa pagina web inviando filmati e documentari, tenendo presente che potremo pubblicare solo materiale non protetto dal diritto d'autore.
Con queste parole, Lenin non solo riconobbe il cinema come un’arte quando ancora per molti lo consideravano solo una forma di divertimento a buon mercato, ma soprattutto anticipò il fatto che il cinema, ancora in una fase iniziale del suo sviluppo storico, tecnico e linguistico, avrebbe avuto un grande ed influente avvenire.
Lenin riuscì a comprendere l’uso pedagogico che tale arte poteva svolgere; d’altronde quando nel 1917 i bolscevichi presero il potere, si trovarono davanti ad un immenso paese con un altissimo tasso di analfabetismo.
Solo il 25-30% della popolazione sapeva in qualche modo leggere e scrivere. Con la drammatica successione di guerra imperialista, rivoluzione e guerra civile la situazione peggiorò ulteriormente in quanto buona parte delle persone istruite persero la vita o fuggirono all’estero.
L’obiettivo primario era educare l’intera popolazione: non solo i bambini, ma soprattutto gli adulti. Fargli comprendere gli scopi e le aspirazioni rivoluzionari e renderli partecipi della grande opera di edificazione del socialismo
“Non si può costruire una società comunista in un Paese di analfabeti”, disse Lenin.
Ecco allora che le arti, soprattutto il cinema, permettevano di raggiungere in breve tempo tali finalità ad una popolazione che doveva ancora spezzare le catene dell’analfabetismo.
Così il governo bolscevico diede, grande impulso alla settima arte, tanto che il cinema sovietico raggiunse livelli di eccellenza ed ancora oggi è ammirato e studiato.
A seguire anche gli altri paesi socialisti, di democrazia popolare, così come quelli impegnati nelle lotte di liberazione nazionale, fecero largo uso del cinema per propagare le idee comuniste, rivoluzionarie e progressiste.
Nel nostro sito troverete una piccola selezione delle opere che abbiamo ritenuto più interessanti e che abbiamo avuto la possibilità di reperire.
Invitiamo tutti i compagni e le compagne ad arricchire questa pagina web inviando filmati e documentari, tenendo presente che potremo pubblicare solo materiale non protetto dal diritto d'autore.
Cinema sovietico
Boris Vasil'evič Barnet
Mosca, 18 giugno 1902 – Riga, 8 gennaio 1965
Mosca, 18 giugno 1902 – Riga, 8 gennaio 1965
La ragazza con la cappelliera (1927)
|
Figlio di un tipografo inglese, si arruolò a quindici anni nell'Armata Rossa.
Ha praticato pugilato a livello professionistico. Tuttavia, la sua passione per le arti lo ha portato a recitare e poi a dirigere. Nel 1927 gira il suo primo lungometraggio, La ragazza con la cappelliera. Il suo film del 1928 "La casa sulla piazza Trubnaja", è stato riscoperto a metà degli anni '90 e ora è considerato uno dei classici film muti russi. Nel 1933 gira uno dei suoi capolavori, intitolato "Sobborghi", acclamato alla prima mostra del cinema di Venezia. Nel dopoguerra Barnet gira il primo film di spionaggio sovietico "Atto eroico di un agente segreto (o L'impresa della spia)", opera che gli valse il Premio Stalin. La casa sulla piazza Trubnaja (1928)
|
Il gelo si scioglie (1931)
Vicino al mare più azzurro (1936)
Pagine di vita (1948)
|
Sobborghi (1933)
Atto eroico di un agente segreto (1947)
Un'estate prodigiosa (1950)
|
Michail Edišerovič Ciaureli
Tbilisi 1894 - 1974
Tbilisi 1894 - 1974
La grande aurora (1938)
|
Michail Čiaureli ha diretto 25 film tra il 1928 e il 1974.
Dopo aver compiuto studi di arti figurative e svolto attività filodrammatica, iniziò la carriera di attore nel 1921, recitando in vari copioni di I. Perestiani. L'opera che gli consentì di raggiungere un notevole successo fu l'epopea storica-monumentale "La grande aurora" del 1938. Tra le ultime opere più significative vanno annoverate: Kljatva ("Il giuramento", 1946), nella quale il regista descrisse i decenni successivi alla rivoluzione d'ottobre; La caduta di Berlino (Padenie Berlina, 1950), che celebrò i successi militari sovietici della seconda guerra mondiale e che si caratterizzò per grandiosi mezzi e strumenti di produzione, per i pregi tecnico-registici, evidenziati principalmente nelle memorabili scene di massa, oltre che artistici, grazie al contributo delle pregevoli musiche di Dmitrij Šostakovič. Complessivamente vinse 6 volte il premio Stalin, nel 1941, 1943, 1946, 1947, 1950. La caduta di Berlino (1950)
|
Mark Semenovic Donskoy
Odessa, 6 marzo 1901 – Mosca, 21 marzo 1981
Odessa, 6 marzo 1901 – Mosca, 21 marzo 1981
L'arcobaleno (1944)
|
Durante la guerra civile, seguita alla rivoluzione bolscevica dell'ottobre 1917, si arruolò nell'Armata rossa.
Trasferitosi a Mosca, si iscrisse nel 1926 al VGIK, dove seguì i corsi di Ejzenštejn. Nel 1941 ottenne il premio nazionale dell'URSS per Detstvo Gor′kogo (1938; L'infanzia di Gorki) e per V ljudjach (1939; Tra la gente) e nel 1945 si iscrisse al Partito comunista. In quegli anni pose il tema della resistenza contro l'invasore nazista al centro dei suoi lavori, sia con Raduga (1944; Arcobaleno, per il quale il regista ricevette nel 1946 il premio nazionale dell'URSS) sia con Nepokorënnye (1945; Gli indomiti). Nel 1966 fu nominato Artista del popolo dell'URSS e nel 1971 ricevette il riconoscimento di Eroe del lavoro socialista. L'infanzia di Gorki (1938)
|
Aleksandr Petrovič Dovženko
Sosnivca (Ucraina),12 settembre 1894 – Mosca, 25 novembre 1956
Sosnivca (Ucraina),12 settembre 1894 – Mosca, 25 novembre 1956
La terra (1930)
|
Non solo ha occupato un posto di rilievo nella cinematografia mondiale ma ha anche creato una nuova prospettiva, iniziando un'originale riflessione sui rapporti tra l'uomo e la sua terra. Comunista convinto, seppure fuori dagli schemi del cinema ufficiale, fu insignito nel 1935 dell'Ordine di Lenin e nel 1955 dell'Ordine della bandiera rossa del lavoro.
Uno dei suoi film più belli è Zvenigora (1928). L'anno dopo uscì Arsenal (1929; Arsenale), ultimo film realizzato per gli stabilimenti cinematografici di Odessa, che lasciò per quelli di Kiev. Zemlja (1930; La terra) è considerato il suo capolavoro. Con questo film si guadagnò il favore del Soviet artistico dell'Ucraina (venne, tra l'altro, inviato in missione artistica a Praga, Berlino, Parigi e Londra in rappresentanza della cinematografia della propria Repubblica) e si affermò come uno dei maggiori autori della cinematografia sovietica. Ivan (1932) segnò il passaggio al cinema sonoro. Ivan (1932)
|
Click here to edit.
Zvenigora (1928)
Sergej Michajlovič Ėjzenštejn
Riga, 22 gennaio 1898 – Mosca, 11 febbraio 1948
Riga, 22 gennaio 1898 – Mosca, 11 febbraio 1948
Regista e teorico del cinema e delle arti (Riga 1898 - Mosca 1948). Studente d'ingegneria, soldato nell'esercito rosso, disegnatore e cartellonista, esordì come scenografo nel teatro e passò poi alla regia di testi teatrali.
Nel 1918, dopo aver passato alcuni mesi al fronte come allievo ufficiale, entrò nell'Armata rossa e fu impegnato nell'organizzazione di spettacoli teatrali itineranti lavorando, soprattutto come scenografo, nei 'treni di agitazione'. Fin dall'inizio, e in modo assolutamente caratteristico, la sua attività creativa si svolse in stretto rapporto con una riflessione teorica sulle arti di straordinaria ampiezza e di grande originalità. Condensare la sua arte in poche righe è assolutamente impossibile. Riportiamo le onorificenze che l'Unione Sovietica gli attribuì: - Ordine di Lenin. Per il film "Alexandr Nevskij" nel 1939 - Premio Stalin. Per il film "Alexandr Nevskij" nel 1941 - Premio Stalin. Per il primo film della serie "Ivan il Terribile" nel 1946 |
Sciopero! (1924)
Ottobre (1928)
Romanzo sentimentale (1930)
|
La corazzata Potemkin (1925)
Il vecchio e il nuovo - La linea generale (1929)
Que viva Mexico! (1931)
|
Il prato di Bezhir (1937)
Ivan il terribile (1944)
|
Alexander Nevsky (1938)
La congiura dei boiardi (1946)
|
Proveniente da una famiglia proletaria, si unì nel 1917 ai bolscevichi, dopo aver disertato dall'esercito russo impegnato nella Prima guerra mondiale. Partecipò alla Rivoluzione d'ottobre e, nel 1919, si iscrisse al Partito comunista.
l cinema di Ermler lavora sulle situazioni reali, così come vengono vissute dai protagonisti, scegliendo di mostrare il gesto più che l'evento, il punto di vista più che lo sguardo totale, come in Velikij graždanin (1938-39, Il grande cittadino), film in due parti insignito nel 1941 del Premio Stalin di secondo grado, in cui la vicenda che porta all'assassinio del politico Šakov (ispirata alla figura di S. M. Kirov, ucciso nel 1934) è vista attraverso interminabili riunioni e discorsi politici; o come nel film sulla battaglia di Stalingrado premiato a Cannes, dal titolo Velikij perelom (1946; La grande svolta), in cui la guerra, vista dalla parte dei generali, non appare direttamente, ma mediata attraverso una successione di piani strategici, interminabili discussioni tattiche, carte militari. Medaglia dell'ordine di Lenin per meriti artistici (1935) |
Il Compagno "P" (1943)
Grigorij Michajlovic Kozincev
Kiev, 22 marzo 1905 – Leningrado, 11 maggio 1973
Kiev, 22 marzo 1905 – Leningrado, 11 maggio 1973
Rappresenta, nell'ambito del cinema sovietico, una delle figure più coerenti nel saper coniugare ricerca teorica e attività artistica, dalle esperienze avanguardistiche della FEKS (Fabbrica dell'attore eccentrico) alle sperimentazioni teorico-pratiche sul rapporto tra cinema e teatro.
Svolse una lunga attività sempre all'insegna della sperimentazione e della cultura. Negli anni Venti fu a Pietrogrado il principale animatore della FEKS e con L. Trauberg realizzò spettacoli e film eccentrici, parodistici (Le avventure di Ottobrina, 1924), di vago carattere espressionista (Il cappotto, 1926), giungendo al capolavoro con La nuova Babilonia (1929), affresco sulla Parigi borghese nell'imminenza della Comune. Sempre con Trauberg affrontò il sonoro in Sola (1931), che ebbe la più bella partitura per cinema di Šostakovič, e il realismo socialista nella famosa trilogia dell'operaio Massimo (La giovinezza di Massimo, 1935 , Il ritorno di Massimo, 1937, e Il quartiere di Vyborg, 1939). Da metà degli anni '40 si dedicò al teatro. |
La nuova Babilonia (1929)
Lev Vladimirovic Kuleshov
Tambov, 13 gennaio 1899 – Mosca, 29 marzo 1970
Tambov, 13 gennaio 1899 – Mosca, 29 marzo 1970
Considerato sin dal 1929 il 'padre' del cinema sovietico, inaugurò la lunga tradizione dei registi-pedagoghi, abbandonando quasi completamente il cinema nel 1944 per dedicarsi a tempo pieno all'insegnamento e alla direzione del VGIK.
Autore di numerosi scritti teorici, al suo nome resta legata l'intuizione del cosiddetto 'effetto Kulešov', che rivelò ai neofiti della settima arte potenzialità espressive fino ad allora inesplorate. Tra i suoi allievi, oltre ai già ricordati Chochlova e Obolenskij, figurano nomi illustri del cinema sovietico, come Vsevolod I. Pudovkin, Sergej P. Komarov, Boris V. Barnet e, in qualità di studenti esterni, Sergej M. Ejzenštejn e Grigorij V. Aleksandrov. Nel 1922 K. organizzò, all'interno del VGIK, un Laboratorio sperimentale di formazione degli attori cinematografici, realizzando così una delle prime scuole drammatiche di cinema del mondo. Nel 1924 realizzò insieme agli allievi del Laboratorio uno dei suoi capolavori, Neobyčajnye priključenija Mistera Vesta v strane bol′ševikov (Le straordinarie avventure di Mr West nel paese dei bolscevichi). Con questa straordinaria commedia il regista intendeva mettere a frutto il lavoro e le sperimentazioni del Laboratorio. |
Le straordinarie avventure di Mr. West nel paese dei bolscevichi (1924)
Vsevolod Illarionovič Pudovkin
Penza, 16 febbraio 1893 – Riga, 20 giugno 1953
Penza, 16 febbraio 1893 – Riga, 20 giugno 1953
La febbre degli scacchi (1925)
|
Fu, insieme a Lev V. Kulešov, Sergej M. Ejzenštejn e Dziga Vertov, uno dei primi teorici a concentrare le proprie riflessioni sulla questione del montaggio che usò secondo un percorso del tutto originale.
Appartenne infatti a quella generazione di rivoluzionari del cinema che coinvolsero nel processo di definizione dell'opera lo stesso spettatore, e che videro nel montaggio (non soltanto cinematografico) il principio espressivo fondante dell'arte del 20° secolo. Fu quindi uno dei giganti del cinema sovietico cui toccò il compito storico di esprimere cinematograficamente la Rivoluzione e, al contempo, compiere una rivoluzione nel cinema stesso. Famosa è la sua trilogia che ha per motivo dominante la presa di coscienza. Ha inizio con La madre (Mat') (1926), da un romanzo di Maksim Gor'kij, prosegue con La fine di San Pietroburgo (Konec Sankt-Peterburga) (1927) e subito dopo con Tempeste sull'Asia (Potomok Čingis-Chana) (1928). La madre (1926)
|
La fine di san Pietroburgo (1927)
|
Tempeste sull'Asia (1928)
|
Michail Ilic Romm e Dmitri Vasilyev
Irkutsk, 24 gennaio 1901 - Mosca 1 novembre 1971 Yeysk 21 ottobre 1900 - 5 gennaio 1984
Irkutsk, 24 gennaio 1901 - Mosca 1 novembre 1971 Yeysk 21 ottobre 1900 - 5 gennaio 1984
Georgi Vasilyev e Sergej Vasilyev
Volgoda, 25 novembre 1899 - 18 giugno 1946 Mosca, 4 novembre 1900 – 16 dicembre 1959
Volgoda, 25 novembre 1899 - 18 giugno 1946 Mosca, 4 novembre 1900 – 16 dicembre 1959
Ciapaiev
|
I due Vasilyev si sono conosciuti, non erano fratelli, nel 1925 presso le strutture di produzione cinematografica di Mosca.
Dopo che lo studio Goskino si fuse con la filiale moscovita di Sevzapkino per formare Sovkino (in seguito nota come Lenfilm), i Vasilyev si ritrovarono a lavorare nella stessa sala di montaggio, spesso collaborando agli stessi film. Il documentario "Gesto eroico tra i ghiacci" (presentato in anteprima il 23 ottobre 1928) fu la loro prima esperienza di regia. Nei titoli di testa del loro successivo (e primo lungometraggio), "La bella addormentata", si chiamano per la prima volta i fratelli Vasilyev. Il film "Chapaev" del 1934 portò ai fratelli Vasilyev fama nazionale e riconoscimento professionale a livello mondiale. La prima del film ebbe luogo il 5 novembre nel cinema teatro "Titan" di Leningrado. Il film divenne immediatamente uno dei più popolari della storia sovietica; oltre 30 milioni di persone in Unione Sovietica lo avevano visto entro un anno dalla sua uscita. |
Dziga Vertov
Bjelostok, 2 gennaio 1896 – Mosca, 12 febbraio 1954
Bjelostok, 2 gennaio 1896 – Mosca, 12 febbraio 1954
L'anniversario della rivoluzione (1919)
Il piroscafo per la propaganda "Stella Rossa" (1919)
|
Nel 1922, con un ridottissimo numero di collaboratori, fondò la Kinopravda (Cineverità o "Pravda" cinematografica), un cinegiornale autonomo e fortemente innovativo di cui uscirono, a intervalli irregolari, 23 numeri (1922-1925).Il presupposto rivoluzionario della Kinopravda consisteva nell'idea di una "cinematizzazione delle masse": un'effettiva "alfabetizzazione" cinematografica, volta a prospettare uno scambio sempre più ampio e capillare tra interlocutori attivi e interagenti. È in questa chiave che va inteso il progetto politico più ambizioso di V.: il Kinoglaz (Cineocchio).
Tutto il complesso teorico e la genialità di Vertov si riassumono in quella che è anche la sua opera più famosa, L'uomo con la macchina da presa (1929). Questo film è davvero rivoluzionario, scompagina la grammatica sino ad allora utilizzata (basti pensare che non sono usate didascalie, fondamentali nell'epoca del muto) e in uno sfolgorio di trovate tecnico-stilistiche ci mostra una macchina da presa che da oggetto di osservazione ne diventa il soggetto. Il cervello della Russia sovietica (1919)
KInopravda (1922-25)
|
Cinecalendario di stato n. 1 e n. 2 (1923)
|
Evviva l'aria! (1923)
|
Il cineocchio (1924)
L'undicesimo (1928)
|
Soviet Toys (1924)
La sesta parte del mondo (1926)
|
L'uomo con la macchina da presa (1929)
Tre canti su Lenin (1934)
|
Entusiasmo: La SInfonia del Donbass (1930)
A te, fronte! (1942)
|
Il grande addio (1953)
|
Tutte le opere e le pubblicazioni contenute in questo sito sono esclusivamente per uso educativo, scientifico o personale, non commerciale.
Se alcune opere che figurano in questo sito dovessero eventualmente violare i diritti d'autore scrivete a [email protected] ed esse verranno immediatamente rimosse.
I contenuti del sito sono sotto licenza Creative Commons 2.5
Se alcune opere che figurano in questo sito dovessero eventualmente violare i diritti d'autore scrivete a [email protected] ed esse verranno immediatamente rimosse.
I contenuti del sito sono sotto licenza Creative Commons 2.5