"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza"
Antonio Gramsci
Antonio Gramsci
La cultura è inconcepibile al di fuori della società. In ogni sfera della vita sociale e dell’attività umana è presente la cultura, con i suoi elementi caratteristici.
Di conseguenza, il concetto di cultura è molto vasto, essendo un aspetto proprio del modo di esistenza umano nei suoi aspetti materiali e spirituali. La storia è caratterizzata da una grande varietà di culture.
Grazie alla cultura, possiamo comprendere meglio lo sviluppo multiforme della società, sviluppare meglio la nostra personalità, imparare a relazionarci meglio con il prossimo, ma soprattutto impariamo ad essere indipendenti, almeno dal punto di vista intellettuale.
Purtroppo, in una società capitalistica lo sfruttamento dell’essere umano sull’essere umano non permette alla maggioranza dei lavoratori di assorbire la cultura e conseguentemente di migliorare la vita dal punto di vista qualitativo.
La borghesia cerca di subordinare la cultura, la sua produzione e trasmissione alle esigenze del capitale. Dunque, anche nella sfera della cultura si riflette l’antagonismo di classe e, come risultato, il contenuto della cultura acquista un carattere di classe.
L’ordinamento sociale esistente, con i diversi interessi di classe, imprime alla cultura un determinato contenuto e orientamento ideologico. Vi è dunque una cultura reazionaria e una cultura progressista, una cultura borghese e una cultura proletaria che assimila tutto ciò che è valido nel retaggio culturale della storia passata rielaborandolo criticamente.
La cultura è come un seme, che va piantato con cura e coltivato amorevolmente affinché possa dare i suoi frutti. E quando questi frutti sono maturi, dobbiamo prendercene cura, evitando che marciscano, ossia che possiamo regredire culturalmente a causa di fenomeni come l’oscurantismo, l’ignoranza, l’analfabetismo di ritorno, una “cultura di massa” che è alienazione e manipolazione con scopi commerciali.
Al giorno d’oggi la cultura è sempre meno utilizzata, e nell’attuale tappa della crisi generale del sistema capitalistico i governi borghesi non hanno alcun interesse al suo sviluppo, anzi.
Un lavoratore, un giovane, una donna più è ignorante e più è sottomesso, meno si ribella, tranne quando la difficoltà della sopravvivenza spinge alla lotta, più per istinto di conservazione che per reale sviluppo della coscienza di classe.
Dobbiamo quindi istruirci per sviluppare la nostra intelligenza critica. Ma dobbiamo capire da quali fonti attingere. Se ci abbeveriamo esclusivamente a quello che ci passano le istituzioni borghesi difficilmente riusciremo a sviluppare la nostra coscienza di classe. Di qui il nostro contributo in campo culturale, che mettiamo a disposizione su questo sito internet.
Di conseguenza, il concetto di cultura è molto vasto, essendo un aspetto proprio del modo di esistenza umano nei suoi aspetti materiali e spirituali. La storia è caratterizzata da una grande varietà di culture.
Grazie alla cultura, possiamo comprendere meglio lo sviluppo multiforme della società, sviluppare meglio la nostra personalità, imparare a relazionarci meglio con il prossimo, ma soprattutto impariamo ad essere indipendenti, almeno dal punto di vista intellettuale.
Purtroppo, in una società capitalistica lo sfruttamento dell’essere umano sull’essere umano non permette alla maggioranza dei lavoratori di assorbire la cultura e conseguentemente di migliorare la vita dal punto di vista qualitativo.
La borghesia cerca di subordinare la cultura, la sua produzione e trasmissione alle esigenze del capitale. Dunque, anche nella sfera della cultura si riflette l’antagonismo di classe e, come risultato, il contenuto della cultura acquista un carattere di classe.
L’ordinamento sociale esistente, con i diversi interessi di classe, imprime alla cultura un determinato contenuto e orientamento ideologico. Vi è dunque una cultura reazionaria e una cultura progressista, una cultura borghese e una cultura proletaria che assimila tutto ciò che è valido nel retaggio culturale della storia passata rielaborandolo criticamente.
La cultura è come un seme, che va piantato con cura e coltivato amorevolmente affinché possa dare i suoi frutti. E quando questi frutti sono maturi, dobbiamo prendercene cura, evitando che marciscano, ossia che possiamo regredire culturalmente a causa di fenomeni come l’oscurantismo, l’ignoranza, l’analfabetismo di ritorno, una “cultura di massa” che è alienazione e manipolazione con scopi commerciali.
Al giorno d’oggi la cultura è sempre meno utilizzata, e nell’attuale tappa della crisi generale del sistema capitalistico i governi borghesi non hanno alcun interesse al suo sviluppo, anzi.
Un lavoratore, un giovane, una donna più è ignorante e più è sottomesso, meno si ribella, tranne quando la difficoltà della sopravvivenza spinge alla lotta, più per istinto di conservazione che per reale sviluppo della coscienza di classe.
Dobbiamo quindi istruirci per sviluppare la nostra intelligenza critica. Ma dobbiamo capire da quali fonti attingere. Se ci abbeveriamo esclusivamente a quello che ci passano le istituzioni borghesi difficilmente riusciremo a sviluppare la nostra coscienza di classe. Di qui il nostro contributo in campo culturale, che mettiamo a disposizione su questo sito internet.
ELOGIO DELL'IMPARARE
Impara quel che è più semplice!
Per quelli il cui tempo è venuto
non è mai troppo tardi!
Impara l’abc; non basta, ma
imparalo! E non ti venga a noia!
Comincia! devi sapere tutto, tu!
Tu devi prendere il potere.
Impara, uomo all’ospizio!
Impara, uomo in prigione!
Impara, donna in cucina!
Impara, sessantenne!
Tu devi prendere il potere.
Frequenta la scuola, senzatetto!
Acquista il sapere, tu che hai freddo!
Affamato, afferra il libro: è un’arma.
Tu devi prendere il potere.
Non avere paura di chiedere, compagno!
Non lasciarti influenzare,
verifica tu stesso!
Quel che non sai tu stesso,
non lo saprai.
Controlla il conto,
sei tu che lo devi pagare.
Punta il dito su ogni voce,
chiedi: e questo, perché?
Tu devi prendere il potere.
Bertolt Brecht
Impara quel che è più semplice!
Per quelli il cui tempo è venuto
non è mai troppo tardi!
Impara l’abc; non basta, ma
imparalo! E non ti venga a noia!
Comincia! devi sapere tutto, tu!
Tu devi prendere il potere.
Impara, uomo all’ospizio!
Impara, uomo in prigione!
Impara, donna in cucina!
Impara, sessantenne!
Tu devi prendere il potere.
Frequenta la scuola, senzatetto!
Acquista il sapere, tu che hai freddo!
Affamato, afferra il libro: è un’arma.
Tu devi prendere il potere.
Non avere paura di chiedere, compagno!
Non lasciarti influenzare,
verifica tu stesso!
Quel che non sai tu stesso,
non lo saprai.
Controlla il conto,
sei tu che lo devi pagare.
Punta il dito su ogni voce,
chiedi: e questo, perché?
Tu devi prendere il potere.
Bertolt Brecht
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